Alcuni studi hanno evidenziato che solo il 20% delle lombalgie è provocato da un problema specifico della colonna vertebrale, il restante 80% è provocato da cause non specifiche quali: posture e movimenti scorretti, stress psicologici, scarsa attività fisica ed eccesso di peso corporeo.
Esistono due tipi di lombalgia: acuta e cronica.
La lombalgia acuta è caratterizzata da un tipo di dolore, causato da una lesione muscolare, legamentosa, articolare e discale, che si accompagna a fenomeni infiammatori. Il dolore acuto a livello del rachide è, quindi, un segnale d’allarme per un’avvenuta lesione, una reazione di difesa, uno stimolo a cambiare posizione; ha un ruolo protettivo e adattativo, serve a impedire i movimenti che possono danneggiare ulteriormente la colonna vertebrale.
Il passaggio fra il mal di schiena acuto e quello cronico sono i fattori secondari, fattori di mantenimento del dolore anche a fronte di una totale guarigione delle strutture rachidee lese. Questi fattori sono detti fattori di rischio di cronicizzazione e sono sia fisici che, soprattutto, psichici e sociali. Da qui la definizione di sindrome bio-psico-sociale.
I fattori di rischio fisici sono una pregressa lombalgia, una lunga durata dei sintomi, un dolore esteso, un dolore irradiato agli arti inferiori, una limitazione della mobilità articolare, un basso livello di attività fisica, il sovrappeso, il fumo e altri disturbi dell’ apparato locomotore. Quelli psichici sono lo stress, la scarsa cura personale, un auto valutazione di scarsa salute, la depressione. Infine, i fattori di rischio sociali sono l’insoddisfazione professionale, il disagio sociale.La lombalgia cronica, quindi, tende a far perdurare il dolore oltre i 3 mesi anche a fronte di una lesione inesistente. Il dolore cronico non ha più una funzione protettiva, diventa autonomo, nocivo, riduce la funzionalità.
Lombalgia acuta ( dura circa 7 giorni)
Il trattamento in fase acuta si basa principalmente sulla fisioterapia e sulla chinesiterapia, il riposo e l’assunzione di farmaci quali antiinfiammatori e miorilassanti.
In questa fase è importante condurre il paziente ad autogestire il proprio corpo, riducendo il dolore e prevenendone le recidive e la cronicizzazione.
La fisioterapia prevede l’uso della TECAR TERAPIA che agisce in un raggio di radiofrequenze a onde lunghe a 0,5 Mhz, superiori a quelle che provocano le contrazioni muscolari. È sufficiente un elettrodo capacitivo o un elettrodo resistivo. Non ci sono controindicazioni particolari e la terapia si presenta dunque come innocua.
La ginnastica medica deve essere precoce e passare attraverso questi step:
- esercizi di rilassamento ed allungamento
- esercizi di educazione posturale
Ecco di seguito alcuni fondamentali esercizi antalgici, ossia contro il dolore, utili da eseguire anche più volte al giorno per le forme di lombalgia sia acuta che cronica:
Al termine della fase acuta, quindi, al termine del dolore è utile iniziare con il seguente protocollo di lavoro:
- Esercizi di rafforzamento in isometria, inizialmente in scarico vertebrale.
- Esercizi di stabilizzazione lombosacrale.
- Esercizi di mobilizzazione dolce e progressiva.
Da uno studio dinamometrico sulla funzione della muscolatura addominale è risultato che i soggetti con mal di schiena cronico mostrano un decremento di forza fra il 48 e l’82 % rispetto al gruppo di controllo (Smidt e coll).
Nei soggetti lombalgici, tuttavia, il rapporto tra forza degli addominali e degli estensori (3:5) è simile ai soggetti di controllo, la loro faticabilità è comunque maggiore (Suzuki ed Endo).
Questi esercizi devono essere eseguiti quotidianamente rispettando per ognuno la regola del “non dolore”.
Il periodo che va dai 7 giorni alle 7 settimane rappresenta un momento molto delicato, di transizione dalla fase acuta alla fase cronica indicabile con il nome di fase sub-acuta.
In caso di miglioramento, è consigliato un trattamento riabilitativo conservativo, sovrapponibile alle modalità impiegate nella lombalgia cronica. In caso di peggioramento, invece, saranno effettuate ulteriori indagini e proposte differenti soluzioni terapeutiche, eventualmente chirurgiche.
Lombalgia cronica
Il trattamento in questa fase ha i seguenti obiettivi:
Insegnare una corretta gestione della colonna.
Ottenere un buon allenamento funzionale per svolgere le attività lavorative e domestiche.
Mantenere una buona condizione fisica generale atta a prevenire le recidive ed in grado di garantire una buona qualità di vita.
Sensibilizzare il paziente verso l’autogestione del proprio problema.
Ridurre l’importanza dei fattori di rischio individuali, questi infatti possono condizionare l’esito della terapia.
I metodi utilizzati per insegnare la corretta gestione della colonna vertebrale sono:
La Back School: fornisce informazioni utili per il paziente, per un corretto utilizzo della sua colonna, infonde autostima e la fiducia in se stessi.
McKenzie: usa il concetto di centralizzazione del sintomo, considerando un miglioramento la localizzazione lombare del dolore ed un peggioramento l’irradiarsi a distanza nel gluteo e nell’arto inferiori.
Mezieres: usa esercizi di allungamento pratici mantenendo una postura più corretta possibile, in particolare in statica, sensibilizzando il paziente a percepire profondamente il suo corpo.
Souchard o Rieducazione Posturale Globale: derivato dal metodo Meziéres e basato sul trattamento delle catene cinetiche.
Rieducazione Propriocettiva: infonde un migliore controllo posturale tramite un potenziamento massimale delle afferenze propriocettive.
Riprogrammazione Senso-Motoria: ripristina un corretto atto motorio, mediante una sua elaborazione cognitiva e percettiva ed una conseguente normalizzazione degli automatismi statici e dinamici.
Stabilizzazione della colonna lombare: si basa sul concetto del mantenimento della colonna lombare in posizione indolore il più a lungo possibile durante qualsiasi attività della vita quotidiana.
Work Hardening: un programma sistematico di attività progressive con meccanismi corporei perfetti, che ricondiziona i sistemi muscolo-scheletrico, cardio-respiratorio e psicomotorio della persona per prepararla al ritorno al lavoro.
Per ottenere un buon allenamento funzionale si deve:
Svolgere costantemente gli esercizi chinesiterapici, anche a domicilio
Correggere le posture errate nel lavoro e nell’ambiente domestico
Adottare quando possibile posizioni di scarico vertebrale
Eseguire, quando il dolore non diminuisce, cicli di fisioterapia ( Utilizzo della TECAR -TERAPIA )
In conclusione, un buona fisioterapia, gli esercizi antalgici e chinesiologici sono parte fondamentale nel trattamento preventivo e conservativo della lombalgia al fine di mantenere il soggetto autonomo ed attivo.