Ogni mese faremo luce su un Rimedio Omeopatico per cercare di capire meglio l’ Omeopatia e per cosa può essere utilizzata.
NUX VOMICA
Generalita’
E’ un rimedio costituzionale molto importante e svolge la sua primaria azione sul sistema nervoso centrale e periferico.
I principali sintomi d’impiego sono:
- irritabilità, collera e cattivo umore
- aumento dei riflessi
- risveglio precoce e sonno inquieto
- sonnolenza post-prandiale
- nevralgie e vertigini
- spasmi, iperestesie ( ipersensibilità )
- sensazione costante di freddo
Oltre che sul sistema nervoso, Nux vomica agisce anche su altri apparati dell’organismo per contrastare diversi sintomi:
- digerente: ulcera, gastrite, stipsi, colite, diarrea, alitosi, coliche, emorroidi
- cardiovascolare: ipertensione, palpitazioni
- muscolo-scheletrico: lombalgia, sciatalgia, reumatismi
- urinario: cistite
- respiratorio: raffreddore, naso chiuso, raucedine, tosse, mal di gola
- genitale femminile e maschile: infiammazioni, mestruazioni irregolari, dismenorrea, erezioni eccessive anche durante il sonno
I sintomi di solito peggiorano con il freddo e con il clima secco, con l’uso di sostanze eccitanti e stimolanti, e con un’alimentazione sregolata e abbondante.
Migliorano, invece, con il riposo, il caldo e con applicazioni calde.
Il rimedio omeopatico Nux vomica si identifica generalmente con i soggetti che presentano 3 fondamentalmente i requisiti:
- ipersensibilità
- stile di vita esagerato
- freddolosità
L’individuo Nux vomica è ipersensibile ad ogni stimolo e questo lo rende una persona facilmente irritabile. Si ritiene che il soggetto Nux Vomica sia una persona emotivamente eccessiva: soffre spesso di iperestesia fisica e psichica che gli provoca una vera e propria insofferenza verso elementi esterni di disturbo come i rumori, la luce, gli odori e addirittura il contatto fisico. La reazione a questi fastidi causa l’insorgere di collera, cefalee e conseguente sensazione di indigestione. Anche lo stile di vita del tipo Nux vomica è caratterizzato da esagerazioni. È abituato all’abuso di sostanze irritanti ed eccitanti come caffè, tè, vino, alcool, farmaci di ogni specie; gli piace fumare, mangiare nonostante la conseguente indigestione e crampi allo stomaco. È stitico ma è affetto anche da intossicazione epatica che lo porta al continuo bisogno di urinare.
Viene spesso riconosciuto come un individuo superattivo e incapace di riposarsi come spesso accade agli uomini d’affari o ai professionisti che lavorano troppo, intellettivamente impegnati e che conducono una vita sedentaria tipica delle metropoli. Il terzo elemento del soggetto Nux vomica è la sensazione di freddo che avverte su tutto il corpo ma soprattutto alle estremità del corpo come naso, mani e piedi. La freddolosità aumenta a causa della vita sedentaria che conduce.
Caratteristiche
Nux vomica, anche chiamato Strychnos Nux vomica o Noce vomica è, deriva da un albero della famiglia delle Loganiaceae, originario dell’Asia subtropicale ma oggi coltivato soprattutto nello Sri Lanka, nell’Arcipelago Malese e in Australia settentrionale.
Si tratta di un albero di dimensioni medie, dal tronco spesso e liscio con foglie di forma ovale. Questa pianta fiorisce durante la stagione fredda e, durante tale periodo, nascono fiori piccoli bianco-verdastri e frutti simili a bacche di colore verde-arancio grandi come a una mela e dalla polpa bianca, gelatinosa, amara. Nella polpa sono racchiusi parecchi semi discoidali di colore grigio cenere e ricoperti da una sottile peluria setosa. I principi attivi del rimedio Nux Vomica sono estratti proprio dalla farina ottenuta dalla triturazione di questi semi e sono la stricnina e la brucina, due alcaloidi molto tossici e amari.
La stricnina si presenta come una polvere bianca, cristallina e inodore e, se assunta senza essere diluita, può provocare eccitazione sul sistema nervoso centrale e blocco di particolari terminazioni nervose se agisce su quello periferico portando, talvolta, anche alla morte per asfissia.
Le proprietà di Nux Vomica
L’uso più antico di Nux vomica risale agli aborigeni che sfruttavano la sua tossicità per intingere le punte delle frecce e renderle mortali durante la caccia. La stricnina fa il suo ingresso in Medicina nella prima metà del ‘900 e inizia a essere utilizzata in piccole dosi come stimolante ma anche come lassativo e come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente, uso che fu presto abbandonato a causa degli effetti troppo aggressivi del medicinale. Successivamente, negli anni ’50 e ’60, è stato invece sfruttato il suo effetto eccitante per il sistema nervoso centrale, tanto da essere adoperato come dopante sportivo unitamente alle amfetamine.
Attualmente, infatti, il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato in Italia e in altri paesi.
Per la sua azione particolarmente tossica, la stricnica è usata spesso come pesticida per topi ed altri animali indesiderati e, sempre come conseguenza di queste sue caratteristiche, è un rimedio il cui uso è limitato alla sola Omeopatia che lo applica in diluizioni ovviamente non tossiche.